martedì 21 giugno 2011

Sognando "Il Lavoro"

"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Sono questi gli articoli 1 e 4 della Costituzione della Repubblica Italiana sul lavoro.
La seconda parte dell’art 4, purtroppo, non è riscontrabile nella realtà: il rapporto ISFOL de 2007 denuncia una situazione in cui i lavori sono sempre meno conformi alle aspettative; scarse sono le prospettive di carriera; quasi il 20% degli occupati ritiene di svolgere mansioni che utilizzano solo parzialmente le sue competenze. Una situazione davvero tragica che è aggravata anche dall’inesistenza di posti pubblici, quelli da sempre più ambiti visto che nel privato non si ha mai la certezza per quanto riguarda la durata dell’impiego e per la relativa retribuzione. A questi aspetti se ne aggiunge un altro: il lavoro “a nero”. Evasione fiscale del datore di lavoro e dell’operaio che, però, si ritrova poi una prospettiva pensionistica davvero incerta (basti pensare che è già incerta per i lavoratori nel pubblico per l’esagerato aumento dell’età pensionistica) e quindi cresce sempre di più la percentuale di chi fa fatica a crearsi una famiglia. Ci sono così i cosiddetti “bamboccioni”, tali per mancanza di lavoro. Dal rapporto ISFOL 2007 emerge anche una discrasia tra domanda e offerta di lavoro. E pensare che nell’antichità il lavoro era disprezzato e affidato agli schiavi! Aristotele, infatti, nella Politica esalta il fatto che i cittadini abbiano tutto il tempo libero “per far nascere la virtù nella loro anima e perché possano adempiere i loro doveri civici”. Un tempo c’erano gli schiavi, oggi gli extra-comunitari fanno i lavori cosiddetti “più umili” e non più adatti all’uomo del terzo millennio: lavorare i campi, ad esempio. Con questa crisi, però, anche lo “spazzacamin che allegro e felice pensieri non ha”, come cantava Mary Poppins, è un lavoro ricercato e apprezzato.
Oltre alla crisi lavorativa si aggiunge anche che non tutti i diritti del lavoratore sono rispettati. Il lavoro è la prestazione di energie da parte di un lavoratore a un datore di lavoro in cambio di una retribuzione, ma questa nel settore privato non è assolutamente adeguata e a volte non c’è. Inoltre, in particolar modo nei lavori manuali, la sicurezza è soltanto un optional: ogni anno mediamente il 6% dei lavoratori italiani è vittima di un infortunio, quasi un milione di episodi, di cui più di 1300 mortali. A causa, ad esempio, delle trasmissioni dei motori delle macchine troppo vecchie, dei ponteggi inadeguati, dell’inutilizzo di caschi e di altre norme di sicurezza. Questo comporta un risparmio per il datore di lavoro in materia di costi e anche un’agevolazione per gli operai che lavorano meglio senza guanti e caschi. Ma implica una percentuale più alta del rischio di incidenti sul lavoro. Fortunatamente, così per dire, la legislazione italiana impone al datore di lavoro l’obbligo dell’assicurazione per meglio garantire agli infortunati il pagamento delle idennità e per salvare l’imprenditore da oneri eccessivi rispetto alla sua potenzialità economica. A tale proposito sono “fortunati” gli operai messi in regola, non quelli “in nero” che addirittura si troveranno tolto il lavoro.
Cosa fare per avere una svolta in meglio nel mondo del lavoro? Il rapporto ISFOL del 2007 indica le iniziativa da intraprendere:
  • Migliorare il rapporto tra domanda e offerta di lavoro
  • Rendere più fluido e trasparente il mercato del lavoro attraverso una conciliazione tra competitività e meriti, ed equità dell’accesso alle opportunità
  • Contrastare il lavoro irregolare.
Da chi devono essere portate e termine queste iniziative? Alcune da noi cittadini italiani e altre da chi ha nelle mani il futuro del paese. Una sinergia fra le due parti potrà vantarsi di aver dato ai cittadini italiani un lavoro adatto alle aspettative di ognuno e adeguato nella retribuzione e nella sicurezza.
Sognando “Il Lavoro”!
Articolo già pubblicato su Cogitoetvolo.it
by Puella Stulta

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