mercoledì 1 giugno 2011

Adesso siamo di Modà

Sono arrivati al secondo posto al Festival di Sanremo, ma nelle classifiche che contano, quelle delle vendite, i Modà sono sfrecciati subito in testa. Il singolo presentato nella manifestazione ligure, Arriverà, in coppia con Emma, e il cd Viva i romantici, hanno bruciato la concorrenza e oggi il quintetto guidato da Francesco “Kekko” Silvestre è al centro dell’attenzione.
 
Tutta un’altra storia rispetto a qualche Sanremo fa, quello del 2005, quando i modàModà parteciparono alla gara canora pieni di speranza per tornarsene a casa con la coda tra le gambe: nessuno che se li filava, a dispetto del loro buon pezzo Riesci a innamorarmi.
 
All’epoca la band era in azione da un anno e aveva appenagettato le basi per costruire la propria carriera. Quel passaggio in negativo al Festival avrebbe potuto spegnerne i sogni, ma il gruppo invece ha incominciato a macinare note, concerti e canzoni.
 
I Modà, così, definiscono il loro suono, un pop rock che acquista sempre più identità disco dopo disco, e non mancano appuntamenti importanti, come l’esibizione allo stadio di Colonia in occasione della “Giornata Mondiale della Gioventù” voluta da Papa Benedetto XVI.
 
L’anno scorso la svolta: i singoli Sono già solo e La notte fanno sfracelli nelle chart, e preparano il terreno per la positiva avventura a Sanremo 2011. Adesso è tempo di raccogliere quanto seminato dal gruppo con l’ottimo Viva i romantici, cd che ha registrato oltre 110 mila prenotazioni prima della sua uscita.
 
Ecco cosa ci ha raccontato Kekko, autore dei brani dei Modà, raggiunto telefonicamente dopo la bella prova del Festival.
 

L’intervista

Soddisfatto del risultato ottenuto a Sanremo?
Senza dubbio, anche se ci sarebbe piaciuto vincere. In ogni caso, il cd sta andando a gonfie vele e, in fondo, è quello che conta: vuol dire che le nostre canzoni piacciono, danno delle emozioni.
 
È anche una piccola rivincita sul Festival del 2005.
All’epoca le cose andarono proprio male. Qualche giorno prima che incominciasse Sanremo, litigammo con la casa discografica, che ci abbandonò al nostro destino. Ci lasciò soli, senza alcun tipo di supporto. Puoi immaginare con quale spirito e spaesamento affrontammo la prova, visto che era il nostro primo appuntamento importante.
 
In quale modo è nata la collaborazione con Emma?
modàTempo fa, in un’intervista, avevo detto che mi sarebbe piaciuto cantare con lei, magari a Sanremo. Emma ci seguiva da parecchi anni, ha letto le mie parole e si è messa in contatto con noi. Ha sentito il pezzo e si è buttata nell’avventura. La sua voce è davvero fantastica e sull’onda dell’entusiasmo abbiamo scritto altri due inediti per il suo cd.
 
Firmi i pezzi del gruppo. Perché non hai seguito la strada da solista?
A dire il vero, è un’ipotesi che non ho mai preso in considerazione. Quando ho incominciato a suonare, ho formato subito una band: è bello avere intorno a sé degli amici e dei bravi musicisti con cui lavorare. D’altra parte, le canzoni sono poi il risultato del contributo dato da tutti.
 
Durante il vostro percorso, gli ostacoli non sono mancati. Come si riesce a non farsi vincere dalla sfiducia?
Facendo leva sulla passione per la musica, mettendoci tanta determinazione e armandosi di una pazienza infinita. Non ti nascondo che abbiamo attraversato fasi difficili: quando nessuno ti conosce, i momenti belli li conti sulle dita di una mano. Abbondano invece le porte chiuse in faccia, i “no” alle tue proposte, le serate in cui non guadagni niente. Non a caso, per diversi periodi, ci siamo arrangiati facendo altri lavori. Abbiamo però tirato dritto, incoraggiandoci a vicenda: l’importanza di essere un gruppo sta anche in questo.
 
In quale misura il web vi ha aiutato a imporvi?
È stato, e rimane, uno strumento importante. In un panorama discografico in cui quasi nessuno investe più su artisti giovani, le finestre aperte nella rete offrono dei buoni canali per farsi conoscere, oggi più di ieri. Noi stessi teniamo un filo diretto con i nostri fan attraverso il sito e i social network.
 
Quale “volto” avete voluto dare al nuovo cd?
Segue una linea di crescita naturale, che ha portato a una maggiore cura nel modàrealizzare i brani, sia nelle musiche che nei testi. Non c’è comunque nessuna grossa rivoluzione: in questi anni, nei tre album passati, abbiamo ben definito il nostro sound, un pop-rock grintoso e melodico, a cui ovviamente cerchiamo ogni volta di aggiungere nuove idee, ma senza snaturarci.
 
Chi sono i romantici del titolo?
In particolare, i miei genitori, ma anche quelli che, come loro, hanno avuto poco dalla vita tra tanti sacrifici. Nonostante le difficoltà, non si sono mai fatti mancare un sorriso.

Articolo tratto da Mondoerre.it

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