domenica 5 gennaio 2014

Il ritratto di Dorian Gray

Se un pittore dovesse creare un dipinto per rappresentare e, in qualche modo, immortalare le impressioni suscitate dalla lettura de ‘’Il ritratto di Dorian Gray’’ su una tela, probabilmente utilizzerebbe il rosso e il bianco come colori principali.Il rosso perché simboleggia la passione, la voglia di vivere, ma anche la turpitudine e la degradazione morale. Il bianco perché rappresenta l’ingenuità e l’innocenza delle creature che non hanno ancora avuto modo di confrontarsi con il mondo circostante.Questi due colori sono in grado di formare una commistione tra il sacro e il profano, la virtù e l’abiezione.Dorian Gray, giovane ragazzo londinese dotato di una straordinaria bellezza, è il protagonista di questo turbinio di pulsioni.Tuttavia, queste ultime non sorgono spontaneamente dal suo cuore, ma gli sono suggerite dalla malia che circonda i discorsi di Lord Henry Wotton. Egli riesce a far leva sulla personalità ancora troppo fragile di Dorian, che rimane affascinato dalle sue stravaganti teorie.Lord Henry, tramite aforismi e paradossi, spalanca davanti agli occhi di Dorian un mondo costellato dall’incessante ricerca della bellezza e della forma, intesa come unico mezzo attraverso il quale è possibile comprendere la realtà.Basil Hallward, pittore affermato della città londinese, nutre quasi una venerazione nei confronti di Dorian. Egli diventa la sua fonte d’ispirazione. Non a caso, l’opera forse più bella di Basil è quella che ritrae Dorian in tutta la sua straordinaria bellezza.Il quadro, concepito da una mente attratta dall’idea di unire arte e forma, si rivelerà fondamentale per le sorti del protagonista.Dorian, estasiato dalla grandiosità dell’opera, esprime il desiderio di restare sempre giovane e di proteggere il proprio corpo dall’invecchiamento dovuto all’età affidando al quadro il compito di sopportare il peso degli anni.
Le colpe del protagonista si riversano sull’opera di Basil, trasformandola in una sordida rappresentazione dell’animo di Dorian, ormai lontano dall’innocenza e dalla purezza di un tempo.
Egli, infatti, si allontana da Basil e Lord Henry, con i quali aveva un forte legame di amicizia, e si avvicina sempre più all’immoralità e alla dissolutezza.
Oscar Wilde descrive l’epilogo della vicenda attraverso alcune delle più belle pagine della letteratura di tutti i tempi.
La sfrenata ricerca del piacere conduce sempre e in ogni caso all’ineluttabile sconfitta dell’esecutore di tale azione.
Sembra essere questo il messaggio ultimo de ‘’Il ritratto di Dorian Gray’’.
Per comprendere a fondo il messaggio del romanzo  è opportuno considerare l’epoca in cui è stato scritto.
Oscar Wilde, nato a Dublino nel 1854, in piena epoca vittoriana, dovette confrontarsi con una morale ipocrita legata alle convenzioni sociali ed al disprezzo da parte della borghesia delle classi meno abbienti.
Tutto ciò influì certamente nella vita dell’autore, il quale si contraddistinse per l’atteggiamento anticonformista e antivittoriano.
Wilde considerava la vita come una meravigliosa opera d’arte, relegando di fatto la vita stessa al ruolo di imitatrice della perfezione artistica.
Secondo lo scrittore inglese, infatti, non è l’arte ad imitare la vita ma è proprio la vita ad imitare l’arte. Questo è uno dei concetti chiave sui quali si fonda il movimento dell’Estetismo, corrente letteraria e artistica in cui la celebrazione del culto della bellezza assume un’importanza fondamentale.
Un altro caposaldo del movimento è riassunto nella frase “Art for art’s sake” [L'arte per il gusto dell'arte] in cui l’espressione artistica è intesa come rappresentazione di se stessa.
In realtà, l’Estetismo fu anche definito come la ”pseudo religione del bello” in quanto i suoi principi ruotano attorno ad un fulcro costituito da un non ben precisato valore di bellezza.
Molto spesso, l’esteta fonda la propria vita sull’edonismo e prova ribrezzo per i ceti inferiori.
Tuttavia, l’arte non è questo, non rappresenta né il disprezzo per gli uomini né la folle ricerca dei piaceri.
L’arte è uno dei tentativi effettuati dall’uomo per avvicinarsi alla perfezione, per cercare di arrivare ad un ideale di bellezza assoluta.
Da questo deriva la grande responsabilità dell’artista nei confronti degli uomini.
Responsabilità che si traduce nell’impegno morale da parte di esso nel trasmettere dei messaggi senza ledere la dignità altrui.

Per uno scherzo del destino, la richiesta di Dorian viene esaudita.
Tuttavia, il mito raggiunto dell’eterna giovinezza coincide con l’inizio di una vita caratterizzata dall’edonismo e dallo sfacelo morale.
by Mario Rindone
Recensione tratta da CogitoetVolo

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